Le zone microclimatiche di Ortigia.
Zone A composte da lunghe insulae allungate su vicoli stretti in direzione E-O, con esposizioni delle superfici a N e S (Quartieri Bottari e Giudecca);
Zone B costituite da nuclei edilizi di bordo con fronte sulla costa, caratterizzate dall'assenza o dalla sporadicità di correnti eoliche, con superfici esposte a forte irraggiamento solare in direzione O (Passeggiata Adorno, Lungomare Alfeo);
Zone C costituite da nuclei edilizi di bordo con fronte sulla costa caratterizzate da forti esposizioni alle correnti eoliche, con esposizioni variabili da E, SE, NE (Lungomare di Levante, Lungomare Ortigia, via Eolo-via Nizza);
Zone D costituite da edifici, prospettanti su strade interne ad intenso traffico veicolare, con facciate sulle esposizioni E-O e N-S, caratterizzate da un'esigua sezione stradale in rapporto all'altezza degli edifici prospettanti su di esse (asse via Dione - via Roma, via delle Maestranze, via Castelmaniace);
Zone E costituite da edifici, aperti su tutte le esposizioni NE, NO, SE, SO - su strade di ampia sezione, aperte sul mare (Quartiere Umbertino).
Per esigenze di spazio, pur nelle differenze che ogni quartiere analizzato presenta all'interno dell'associazione ipotizzata a tali costanti climatiche-ambientali (per i singolari processi storici di formazione e trasformazione che le hanno interessate, peculiari e non generalizzabili, per le attuali condizioni di conservazione e d'uso, per i caratteri dei materiali e delle tecnologie componenti), si esporranno per ogni zona climatica individuata singoli esempi, esemplificativi del processo di analisi.
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Presupposti metodologici del processo di indagine
(arch. Teresa Campisi)
La struttura geografico-geometrica dell'ambiente urbano stabilisce, in virtù dei suoi rapporti di posizione e dimensione, un secondo spazio 'naturale', in cui i valori climatici esterni si particolarizzano e vengono modificati all'interno di singole zone dai peculiari caratteri.
Il singolare rapporto tra gli spazi delle superfici esterne e gli spazi antistanti, può modificare i valori termoigrometrici all'interno della struttura urbana. Superfici esposte nella stessa direzione, possono essere soggette a fenomeni diversi, se contrapposte ad uno spazio aperto od a uno stretto vicolo, se su una strada interna o se esposte sul mare, se soggette ad un intenso traffico veicolare. Tali condizioni possono determinare sul materiale costruttivo fenomeni di diverso tipo, in dipendenza delle specificità del materiale, e della sua interazione con l'edificio di cui fa parte.
Inoltre ogni materiale in situ, è caratterizzato dal suo essere materiale culturale, nel passare da materia naturale a elemento organizzato in un più complesso insieme architettonico (legato quindi ad un sistema di mutue interrelazioni, che gli conferisce nuovi livelli di significato come parte non scindibile di un insieme); dal suo essere materiale dotato di una sua fisicità, e quindi alterabilità della sua continuità di superficie, che può comportare la perdita di quei significati aggiunti, di cui la materia è necessario supporto.
Cosicché l'alterazione del materiale, posto in opera, è fenomeno intimamente legato all'interazione tra le proprietà del materiale e l'ambiente, con cui il materiale, posto in opera, interagisce. In condizioni ambientali uguali, materiali diversi hanno diverso comportamento, così come lo stesso materiale, in diverse condizioni micro-climatiche, presenta reazioni differenti.
Possono individuarsi così due costanti di parametri:
a) Costanti delle condizioni ambientali individuabili nelle condizioni:
- di esposizione o meno al calore del sole, in relazione agli orientamenti delle superfici;
- della presenza o meno di correnti eoliche, nella posizione delle unità architettoniche rispetto ai venti dominanti;
- della possibile presenza di specie saline, in relazione alla loro vicinanza alla costa;
Tali parametri generali si modificano in relazione alle singolari condizioni in cui le unità architettoniche sono organizzate tra loro e con gli spazi esterni che le delimitano, definendo micro-ambienti dalle diverse e specifiche caratteristiche termo-igrometriche.
b) Costanti relative alle caratteristiche dei materiali costituenti le superfici, come:
- riconoscimento di famiglie di tipologie materiali adottate nella definizione delle superfici, coesistenti nella stessa unità
- micro-ambientale o sullo stesso testo materiale;
La riconoscibilità di alcuni contesti microclimatici, ha permesso l'individuazione, in fase di ipotesi analitica, di zone a comportamento costante, paradigmatiche ed esemplificative di alcuni fenomeni, secondo parametri di:
- esposizione delle superfici;
- presenza ed estensione degli spazi e delle superfici antistanti;
- posizione rispetto al mare;
- posizione rispetto ai venti;
- presenza di traffico veicolare.
L'ambiente urbano come sistema di relazioni
L'ambiente urbano è costituito da un sistema di relazioni che rimandano a scale e dimensioni diverse, ma complementari, in cui nessuna parte è isolabile e leggibile al di fuori delle sue necessarie relazioni con l'altro, senza che l'insieme venga privato del suo complesso significato.
Il riconoscimento di tale stratificazione di segni, rimandanti a diversi aspetti degli elementi componenti, sempre rappresentanti "(...) insiemi di uomini, di persone, di soggetti sociali accomunati dal rapporto di frequentazione quotidiana con un "luogo", un nodo di storia umana passata e presente (...).
Sistemi di segni che si basano sui sistemi dei percorsi, degli spazi, della struttura geometrico-costruttiva, significativa del modo di relazionarsi di una collettività umana nel tempo, attraverso i diversi e, spesso compresenti elementi espressivo-formali e strutturali-tipologici, propri di ogni cultura, attraverso l'uso di peculiari mezzi materiali a sostegno di questi, attraverso la fisicità della materia, che si altera segnando il suo passaggio attraverso il tempo .
"Si tratta per ogni fabbrica, su cui si deve intervenire di conoscere, oltre che il processo formativo (...) e la sua collocazione storica nella cultura e nella società del suo tempo anche quella che la scuola germanica chiama Bau-substanz, cioè la fisicità dell'edificio, la sua consistenza materica che è fatta di materiali e tecnologie costruttive, non secondo metodologie unificanti e generalizzanti, ma caso per caso, ognuno nella sua unicità e diversità da conoscere prima e da affrontare dopo".
Inoltre la città storica registra permanenze e mutazioni , laddove le prime esprimono la continuità dell'uso, " consentendo la trasmissione di cultura ", mentre nelle seconde " finisce per coagularsi il sistema di segni che ogni generazione di utenti ed interpreti imprime e lascia sovrascritto come plusvalore sul palinsesto già scritto, mentre, passando la mano, consegna a sua volta la città ed il suo uso sociale ai suoi destinatari futuri"
Quindi ogni analisi sulla città deve iniziare dalla consapevolezza, che ogni segno non si esaurisce in se stesso, ma rimanda ad altri significati e scale, che si modificano o permangono attraverso il tempo e la storia. |