Codice di pratica professionale per il restauro delle fronti esterne degli edifici


COMUNE DI SIRACUSA - ASSESSORATO PER ORTIGIA

ASSOCIAZIONE DEGLI INDUSTRIALI DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA


Premessa del
COMUNE DI SIRACUSA - ASSESSORATO PER ORTIGIA

Il rinnovato impegno con cui negli ultimi quattro anni l'Amministrazione Comunale di Siracusa ha operato nell'azione di recupero dell'isola di Ortigia, centro storico della città, ha dato i suoi primi importanti frutti.
L'ammissione al finanziamento del Programma comunitario "Urban", che prevede investimenti pubblici in Ortigia per complessivi 44 miliardi di lire circa, finalizzati al recupero di edifici pubblici e ad attività di promozione economica e sociale e servizi per i residenti; l'ammissione a finanziamento, da parte dei Ministero dei lavori Pubblici, dei "Programma di Riqualificazione Urbana" (interventi pubblici e privati) per un importo di 17,8 miliardi di lire; il cofinanziamento regionale dei Programma di Riqualificazione Urbana per 8,5 miliardi di lire destinate ad interventi di recupero per l'edilizia residenziale pubblica (fondi ex Gescal), sono solo alcuni degli strumenti finanziari ed operativi in questo momento funzionanti. Tutto questo si aggiunge alle risorse che già una speciale legge regionale destinava al recupero edilizio ed urbanistico dei centro storico.

E' partita così l'attuazione dei Piano Particolareggiato, approvato nel 1990 e prima d'adesso rimasto sostanzialmente sulla carta. Triplicata la media annuale degli interventi di recupero degli immobili privati da parte dei relativi proprietari (per un investimento complessivo stimato in oltre 25 miliardi di lire negli ultimi tre anni), programmate opere pubbliche per oltre 70 miliardi, delle quali 15 già con cantieri avviati o comunque appaltate, ed altre 12 di prossimo appalto, la "macchina dei recupero edilizio e sociale di Ortigia si può dire finalmente avviata. Con il crescere dei numero di interventi l'Amministrazione comunale si è posta anche l'obiettivo di far crescere la qualità degli stessi. Fra i tanti, ci si è innanzitutto posto il problema dei recupero delle facciate, in particolare dei trattamento delle superfici lapidee e degli intonaci. Il problema non riguarda tanto i lavori pubblici, fra le cui somme a disposizione è in genere prevedibile la spesa per una specifica campagna di indagini finalizzate alla messa a punto dei tipo di restauro più idoneo, ma piuttosto la grande quantità di interventi sugli immobili privati. Su di essi le risorse rese disponibili da parte dei proprietario non consentono al progettista una adeguata indagine conoscitiva, nè l'adozione di tecniche di intervento particolarmente sofisticate e costose. Nello stesso tempo sono questi gli immobili che costituiscono la assoluta gran parte dell'intero patrimonio edilizio e che quindi, proprio con le loro facciate configurano un quadro ambientale di grande coerenza ed unitarietà, attribuendo al nostro centro storico (come è in genere per tutti gli altri) quelle caratteristiche "paesaggistiche" per cui esso fu soggetto a tutela, fin dal 1968, ai sensi della L. 1497/39.

Questo il motivo per cui abbiamo creduto e voluto avviare un programma di ricerca per la messa a punto di un "codice" di pratica sul trattamento dei materiali di superficie, nell'obiettivo di pervenire ad uno strumento per quanti, tecnici ed operatori dei settore, dovendo intervenire nel recupero delle facciate degli edifici "minori" di Ortigia, possano almeno ritrovarvi una esauriente casistica di degradi tipici studiati, di indicazioni operative e di consigli su cosa si potrebbe e cosa sicuramente non si dovrebbe fare. Studi, indicazioni e consigli, si è detto, perchè nessuno pensi che si possa dare una soluzione preconfezionata adatta ad ogni situazione nè che possa esistere un manuale con le risposte pronte: ma una guida ragionata, un percorso critico e documentato sulle tipologie effettivamente riscontrabili in quella precisa realtà, per orientare il progettista e l'operatore, questo sì, è quello che desideriamo ottenere.

Sarebbe d'altra parte velleitario pensare che ogni proprietario possa o debba sostenere interamente e da solo, per il recupero della propria casa, costi di una ricerca che si ripeterebbe quasi simile per ciascun intervento privato. Ecco allora, da parte dell'Amministrazione comunale, l'intento di offrire un servizio alla collettività, uno strumento tecnico per tutti coloro ai quali non si può far carico, per economia di risorse economiche, e spesso di tempo, di maggiori e più dispendiosi approfondimenti. A redigere questo strumento, in seguito ad un protocollo d'intesa con C.N.R. firmato a Roma il 19 dicembre'96, saranno una serie di centri di ricerca appartenenti all'istituto Nazionale dei Beni Culturali, con a capo fila il Centro "Gino Bozza" di Milano che, sotto il coordinamento e la direzione scientifica della dott.ssa G. Alessandrini, può assicurare quella altissima professionalità e specializzazione disciplinare ed interdisciplinare che la materia richiede.

In questa operazione l'Amministrazione ha voluto stimolare la partecipazione anche il mondo imprenditoriale edile, proprio per avvicinarlo con rigore scientifico al cantiere dei recupero dell'edilizia storica: una significativa presenza è data infatti dalla Associazione degli Industriali di Siracusa ﷓ Sezione Edile, che ha partecipato all'iniziativa sia finanziariamente che, attraverso l'arch. S. Tinè cui compete una parte dei lavoro di analisi sul campo ed il coordinamento generale della ricerca, anche tecnicamente. Una importante caratteristica dell'iniziativa in corso è infatti il coinvolgimento di numerose ditte specializzate nel settore che, invitate, hanno accettato di provare i loro prodotti (in qualche caso formulati o modificati ad hoc sulla base delle caratteristiche chimico/fisiche dei supporti su cui interveniva e delle specifiche condizioni microclimatiche) e le loro tecniche sui casi concreti di studio scelti dalla direzione della ricerca, per poi sottoporsi ai relativi test di verifica.
La Soprintendenza ai BB.CC.AA di Siracusa segue, fin dalla nascita e dalla sua impostazione, l'intera operazione in corso. Crediamo così, al di là dell'indubbio valore pratico che ci attendiamo da essa, che per una volta, e ad iniziativa di una Amministrazione comunale, si stia lavorando su un obiettivo di grande utilità ed importanza, mirato ad una situazione specifica ma di ampia portata (un centro storico e non un monumento) con un metodo di lavoro che finalmente vede operare insieme il mondo dei professionisti, quello delle imprese, quello della produzione, quello della ricerca, e quello della tutela, troppo spesso,   nel nostro territorio, monadi autonome ed incomunicabili, ciascuna ostinatamente chiusa nel proprio linguaggio e, per qualcuno, nel raggiungimento dei proprio corto interesse, che quasi mai è quello comune.

Siracusa, Aprile 1998
Ing. Roberto De Benedictis
Assessore per Ortigia


Premessa della
ASSOCIAZIONE DEGLI INDUSTRIALI DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA

Quando nel 1996 l'Associazione degli Industriali e la Sezione Costruttori Edili decisero di sponsorizzare lo studio per la realizzazione di un "codice di pratica professionale" per il restauro delle fronti esterne degli edifici del centro storico di Ortigia, l'idea di base era che l'apporto dei privati potesse essere di stimolo per l'attività dell'Ente pubblico nella logica della concertazione per lo sviluppo locale. Il principio ispiratore è che il pubblico, che ha il compito di salvaguardare i beni architettonici della collettività, ed il privato, che materialmente realizza l'intervento di restauro, hanno la necessità di cooperae affinchè, dall'approssimazione e dall'assenza di criteri guida negli interventi, si passi ad un momento di crescita e di sviluppo della qualità, con una precisa catalgazione delle tipologie, dei criteri e delle metodologie da adottare per recuperare e far rivivere gli edifici del nostro centro storico.

Il progetto è stato coordinato dall'arch. Sergio Tinè, con la direzione scientifica del C.N.R., in piena sinergia con le strutture dell'Assessorato ad Ortigia del Comune di Siracusa e sotto l'alta sorveglianza della Soprintendenza BB.CC.AA di Siracusa. Particolari ringraziamenti vanno al Provveditorato OO.PP. di Palermo che ha messo a disposizione, per le prove degli intonaci e delle malte, la Caserma "Caldieri", all'Ente Scuola Edile di Siracusa per la collaborazione che ha prestato ed alla società Athena Palace, proprietaria del vecchio "Albergo Roma", per aver messo a disposizione l'immobile su cui sono stati sperimentati alcuni interventi di pulizia delle pietra con tecnologia laser. Con la parteciapazione e lo scambio di esperienze tra le società produttrici specializzate, locali e nazionali, si sono potute sperimentare nuove tecniche di intervento e vi è l'auspicio che si possa divulgare l'opera svolta a che il "Codice di praica professionale" possa essere uno strumento per la crescita progettuale, tecnica e culturale degli operatori che dovranno intervenire per il recupero del nostro centro storico.

Il Presidente di Assindustria
avv. Vittorio Pianese
Il presidente della Sezione costruttori edili
ing. Bruno Corso

"Codice di pratica professionale per il restauro delle fronti esterne degli edifici di Ortygia"

 PROGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DEL CODICE

Arch. Sergio Tinè - Consulente Assindustria Siracusa

L'indagine sul centro storico

La sperimentazione in 'situ' delle tecniche

L'edificio 'Caserma Caldieri' utilizzato per le campionature dei sistemi d'intervento

Capitolo A - Indagine

A1) Articolazione del territorio
Sulla base delle indicazioni del PPO (Piano Particolareggiato Ortigia) si provvederà alla suddivisione del territorio in zone omogenee in rapporto alle caratteristiche storico-tipologiche del costruito. All'interno di queste zone sarà possibile individuare delle sotto-zone omogenee per tessuto viario e tipologia edilizia.

A2) Abaco dei degradi
In questa fase verranno identificate e tabellate, all'interno delle zone e/o sottozone, le principali manifestazioni di patologia edilizia, i vizi costruttivi, e quanto altro concorre al degrado fisico ed estetico delle superfici esterne in considerazione, anche, di errate consuetudini d'intervento.

A3) Individuazione dei fenomeni patologici da sottoporre ad analisi di laboratorio (chimiche, fisiche, mineralogiche e stratigrafiche)
Per alcune patologie relative ai componenti costruttivi di Ortigia (ad esempio il peculiare fenomeno di alveolizzazione presente sui litotipi locali) saranno essere promosse, presso competenti laboratori C.N.R., apposite campagne di campionamento e di analisi al fine di individuare più idonee metodologie di intervento.

A4) Abaco delle tecniche
Individuazione delle strategie, delle tecniche e dei materiali occorrenti per la riqualificazione delle superfici esterne - In questa fase verranno identificati, in relazione ad ogni singola patologia, i sistemi d'intervento da sperimentare secondo quanto esposto nel successivo punto B.

Capitolo B - Sperimentazione. Avvio della sperimentazione delle tecniche d'intervento (in collaborazione con operatori economici del settore)

B1) Messa a punto di apposite tecniche di intervento e di specifici semilavorati - In questa fase verranno invitate le aziende nazionali e locali , a sperimentare (sotto stretto controllo e presso uno o più edifici campione messi a disposizione dall'Amministrazione Comunale) prodotti e tecniche, che saranno in seguito testati secondo le procedure indicate nei successivi punti B2-B3, al fine di scegliere quei sistemi che offrono le migliori garanzie di affidabilità.

B2) Avvio al controllo di qualità relativo ai sistemi proposti (analisi di laboratorio).
A cura dei Centri C.N.R. afferenti all'Istituto Nazionale di Coordinamento dei "Beni Culturali"

B3) Avvio al controllo di qualità relativo ai sistemi proposti (esposizione agli agenti atmosferici).
La sperimentazione in sito verrà supportata, per quanto concerne intonaci e trattamenti protettivi, dalla realizzazione di campionature da posizionare in condizioni atmosferiche critiche sui paramenti esterni in due siti campione: la Caserma Caldieri e l'Hotel Roma.
La sperimentazione in sito consente, dopo appena un anno di esposizione, una prima valutazione del comportamento, nel tempo, delle diverse categorie di prodotti e di analizzare le differenze qualitative fra prodotti e sistemi tradizionali e quelli moderni. Dopo un paio di anni di esposizione, le caratteristiche prestazionali dei sistemi esposti (adesione al supporto, assenza di sfarinamento, ritenzione dello sporco, resistenza agli agenti atmosferici, etc.) consentono di trarre indicazioni estremamente utili e proficue sulla validità dei sistemi campionati.

Capitolo C - Messa a punto di un Codice di pratica.
Limitatamente ai sistemi proposti per la riqualificazione delle facciate proporremo un insieme di soluzioni pratiche che facciano riferimento a:

C1) Descrizione dei materiali consigliati in relazione alle singole applicazioni;
C2) Descrizione delle tecniche consigliate in relazione alle singole applicazioni;
C3) Descrizione dettagliata delle modalità di lavorazione e posa in opera;
C4) Elenco delle soluzioni non gradite.

 

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